
PREFAB AND BEAUTIFUL Esclice Mobile Home
Il tema della casa pre-fabbricata – economica, ecologica, a basso impatto ambientale – è stato guardato con la puzza sotto il naso per parecchi anni, soprattutto e soltanto da noi Italiani. Limitato ad alcuni architetti “sostenibili” ante litteram, guardati come se fossero poco più che falegnami.
Con il mutare delle mentalità, però, la casa prefab, già pronta e consegnata come un prodotto Ikea, si sta prendendo una grande rivincita, complici anche progetti creativi, innovativi e bellissimi come quello degli architetti Toms Kokins & Martins Hermansons.
“Le nostre esigenze quotidiane sono sovrastimate” dicono i designer, “e questo porta a consumi eccessivi di ogni genere, incluso lo spazio”. Il loro progetto è una casa completa di due piani, consegnata in due pezzi e che può essere montata da due operai in due ore!
L’arredamento, tutto su misura, si ispira agli anni ’50 ed è fortemente “nordico” nel feeling.
Sicuramente un progetto che merita,e dal quale bisognerebbe imparare!
Progetto di Toms Kokins & Martins Hermansons
Foto di MINT Light Living.

Portogallo Luminosità e tradizione
Le case tradizionali dei paesi mediterranei, come il Portogallo, hanno come caratteristica comune le finestre piccole, per isolare il più possibile dal calore esterno.
La “sfida” che lo studio dell’Architetto Luis Pereira Miguel ha raccolto è proprio questa: è possibile mantenere intatta questa caratteristica ma creare un’atmosfera “aperta” e luminosa, come vuole la nostra sensibilità moderna?
Il progetto è un “albergo diffuso” che recupera tre case nella zona di Alentejo e le trasforma in alloggi di vacanza. Tuttavia gli spunti architettonici che la realizzazione ci regala mi sembrano adattissimi anche a progetti di case “da abitare”.
Il bianco e la naturalezza sono le protagoniste assolute, con i pavimenti in cemento a spiccare come unico elemento veramente “moderno”. Un sapiente recupero di mobili tradizionali, affiancati a soluzioni più minimal, trasforma ogni ambiente in una stanza con una propria personalità.
Progetto di Pereira Miguel Arquitectos
Foto di Fernando Guerra | FG+SG, Rute Raposo

VIVERE NELLA LUCE IL GIUSTO STILE LOW BUDGET
Esprime tutti i giusti valori di un vivere “low budget smart”, intelligente e a basso costo senza rinunciare allo stile, questo appartamento di San Pietroburgo (non si direbbe mai dalle foto, vero?).
Con una superficie di 60 metri quadri, i progettisti hanno giustamente lasciato alla luce la parte della protagonista.
Una presenza forte è il mezzanino in cemento grezzo che separa l’ingresso dall’area living: una scelta coraggiosa, che forse richiede un pizzico di abitudine ma che si armonizza benissimo con i pavimenti in legno chiaro e il soffitto lasciato in cemento spazzolato.
Si percepisce la volontà di creare uno spazio bello, luminoso, piacevole, in cui la scelta di soluzioni “low cost” (come la personalizzazione di alcuni mobili Ikea, un’altra soluzione all’ultimo grido) non trasmette assolutamente un’idea di “voglio ma non posso”, ma al contrario è una filosofia ben precisa, coerente, forte e in ultima analisi assolutamente condivisibile, di questi tempi.
In chiusura, assolutamente da sottolineare una nostra “gloria locale”: le poltrone Zoe di Verzelloni! Il fortunato progetto di Lievore Altherr Molina che è ormai diventato un’icona del design.
Progetto e foto di INT2architecture

CASA PER DUE LONDON LIGHT
Architettura moderna, tanta luce e soluzioni “minimal”, ma senza esagerare, sono la ricetta per questa casa londinese, progettata per una giovane coppia.
Quello che colpisce subito dell’intervento sono naturalmente le grandi vetrate pieghevoli, ma in realtà è l’interno a suscitare le maggiori suggestioni.
Un camino “double side” unisce l’ingresso al living, mentre la cucina è collocata dietro una quinta, senza chiusure.
Le porte interne sono filo-muro, su misura. Tutto è nel tono del bianco.
Progetto di Scenario Architecture
Foto di Matt Clayton

POESIA NEL CEMENTO MIRADOR HOUSE
“Poetico” è un aggettivo che mi viene difficile associare al cemento armato nudo, ma questo progetto in Chile se lo aggiudica sicuramente.
Ispirata al modernismo e a LeCourbusier, la Mirador House rappresenta per il suo costruttore e proprietario un tentativo di allontanarsi dal consumismo e dalla pubblicità che stanno invadendo anche le località finora più fuori mano della costa cilena.
La “risposta”, se così vogliamo chiamarla, è una casa-osservatorio sul mare, lontana da tutto. Pensata come rifugio per ricaricarsi e ritrovare la creatività (la vera sfida sarebbe abitarla in modo permanente), la Mirador House è caratterizzata dalla base ridotta da cui si alza il vero corpo della casa, resa leggera e scultorea al tempo stesso.
Da sogno, ovviamente, le due terrazze simmetriche:
Progetto di Víctor Gubbins Browne, Gubbins Arquitectos
Foto di Marcos Mendizábal

SMALL BUT BEAUTIFUL SOFIA LOFT
Ha una forte personalità maschile il loft progettato da Dimitar Karanikolov. Legni scuri, cuoio, metallo brunito. Ma quello che mi ha colpito di più è l’anima che sembra trasparire dalle scelte progettuali: c’è una persona vera in questo spazio, non è un set fotografico trasformato in abitazione.
C’è un tono eclettico ma soprattutto c’è la volontà di trovare soluzioni belle e semplici per ogni angolo dell’appartamento. Sorprendente la vasca da bagno sul soppalco, da invidiare gli armadi a forma di giganteschi bauli da viaggio.
Ovviamente il lato interamente finestrato che abbraccia tutto il loft è un elemento cardine del progetto, ma l’impressione globale che mi lascia è quella di una realizzazione “facile” e possibile, un’ispirazione nel vero senso del termine, che diventa esclusiva non per le proposte o gli arredi che vi sono inseriti, ma per la sapienza, la maestria, l’amore con cui ogni dettaglio è stato seguito e realizzato.
Un vero esempio di come progettare con poco, anche con mobili e complementi low cost, ma con una visione e uno stile che rendono unico il tutto.

CASA DI BAMBOLA VIVERE SOSTENIBILE
Si può coniugare un progetto ad alta sostenibilità con una sensibilità un po’ bambina?
La risposta degli architetti australiani BKK è sicuramente positiva. Ispirandosi all’idea della casa delle bambole, lo “scatolone” apribile in cui è possibile vedere l’interno di una abitazione in tutti i suoi piani e i suoi ambienti, il team di professionisti ha elaborato una casa con una facciata interamente in vetro, lasciando all’osservatore l’impressione di osservare un mondo in miniatura.
Il progetto però non si ferma alle suggestioni formali, ma impiega un ampio arsenale di soluzioni per garantirne l’efficienza energetica. Orientata a nord, sfrutta al massimo la luce del sole per illuminare e riscaldare, mentre il soffitto ad alto isolamento previene le fughe di calore.
Progetto di BKK Architects
Foto di Shannon McGrath, Hillary Walker

CITY DWELLING TRASPARENZE AD ANVERSA
Si può abitare in un centro storico e godere di soluzioni architettoniche innovative?
Se la città è Anversa, la risposta a quanto pare è sì. Ecco un’abitazione tradizionale, a sviluppo verticale come vuole l’architettura locale, in cui i proprietari hanno mantenuto la facciata originale ma, sul retro, si sono sbizzarriti con una parete unica “all glass”.
Un contatto diretto e intimo col giardino e, naturalmente, la luce come protagonista sono state le linee guida da cui gli architetti Pieter Peerlings e Silvia Mertens sono partiti. Il risultato sono, a detta dei realizzatori, le porte pivot più grandi del mondo (3 metri per 6 di altezza) ma quello che colpisce di più è l’idea di aver organizzato l’interno come uno spazio unico, con dei palchi aerei che definiscono zone dalle funzioni diverse, in piena continuità.
Un appartamento di città che, pur rispettando la tradizione, guarda decisamente al futuro e immagina un modo di abitare libero, fantasioso, naturale.
Progetto di Sculp[IT]
Foto di Luc Roymans

NORTHERN LIGHT
Una vista ininterrotta sul Mare del Nord e sulle montagne che lo incorniciano: sull’isola di Vega, in Norvegia, un retreat che guarda al passato con lo spirito di oggi. L’architettura si ispira alle case tradizionali, ma sono le ampie vetrate e lo spirito minimalista degli interni a rendere assolutamente attuale questa casa, con le pareti esterne rivestite in legno di pino, destinata a farsi cambiare dal tempo e dalle intemperie, diventando sempre di più una componente naturale del paesaggio.
Progetto: Kolman Boye Architects
Foto: Åke E:son Lindman

HUDSON PASSIVE PROJECT INCREDIBILMENTE PASSIVA
L’idea è talmente semplice da lasciare a bocca aperta: questa casa si trova nella Hudson Valley, a due ore di macchina da New York, e… non ha alcun tipo di impianto di riscaldamento (nè di raffreddamento, se è per questo).
La Hudson Passive House è la prima Casa Passiva certificata dello stato di New York ed è stata realizzata da BarlisWedlick Architects LLC e Bill Stratton Building Company.
A livello tecnico, il segreto della casa, in pietra, sta tutto nel perfetto isolamento di tetto, pavimento e pareti che non disperdono il calore. D’inverno, la facciata vetrata rivolta a sud cattura più sole possibile e non ne spreca nemmeno un raggio. D’estate, per lo stesso meccanismo, la casa non assorbe calore e non si scalda troppo.
Da segnalare anche che la casa, ispirata nell’estetica ai tradizionali fienili americani, è stata costruita nel giro di poche settimane: un’altra qualità che evidenzia come ci troviamo davanti ad un progetto veramente straordinario.
Foto di Peter Aaron

FINESTRA SULLA NATURA LAGO VILLARRICA
Il brief di questo progetto in Chile, sulle rive del lago Villarrica, ha posto come priorità il totale rispetto dell’area circostante. La costruzione di 8000 mq si snoda dunque sul territorio, rispettando gli alberi circostanti e i naturali dislivelli del terreno, adattandosi all’esistente invece di intervenire cambiando o distruggendo.
La qualità più saliente della costruzione, dalla pianta articolata ad X, è che ogni ambiente dispone di eccezionali vedute sul lago e sul bosco circostante, grazie alle vetrate strutturali.
I serramenti assumono quindi un valore fondamentale: è grazie alle trasparenze che la casa si propone come una sorta di palcoscenico, un luogo privilegiato in cui gli ospiti possono entrare in contatto con la natura senza alcun “filtro” architettonico.
Progetto di Planmaestro.

SPAZIO AL VETRO CITY BY NAVELLO
Il tema progettuale è di grande attualità nell’architettura contemporanea: il serramento ultra-minimal che, sul lato esterno, si presenta privo di telaio strutturale. Puro vetro e nient’altro.
Navello, da sempre impegnata a dare risposte concrete alle utopie architettoniche, ha recentemente presentato la propria proposta di finestra “all-glass”: si chiama City ed è un progetto ricco di dettagli innovativi.
La struttura di City, in legno e alluminio, continua il percorso inaugurato dal progetto Nuvola, unendo le qualità di entrambi i materiali: le naturali capacità di termo-regolazione del legno e la resistenza dell’alluminio.
Ma la caratteristica principale di City è soprattutto a livello estetico, con il telaio interamente incassato nelle pareti per “lasciare spazio al vetro”, per usare le parole della stessa Navello.
Le prime interpretazioni architettoniche proposte dall’azienda esplorano il tema del loft metropolitano, identificando uno stile ben preciso.
Tecnicamente, la versione “top” della gamma è sicuramente quella provvista di serramenta a scomparsa (optional). Di serie il progetto è caratterizzato dalla tripla guarnizione per garantire il massimo isolamento termico ed acustico. City utilizza vetri a basse emissioni di spessore 20 mm, posizionati completamente verso il lato esterno.
Di fronte ad un progetto del genere la curiosità, naturalmente, si spinge anche ad immaginare le possibilità estetiche per gli esterni degli edifici, e il nuovo valore. Così City si presenta come un vero e proprio “oggetto creativo” a disposizione degli architetti, per permettere loro di esprimere al meglio la propria visione.